domenica 28 ottobre 2012

ANNA VALLE, PROTAGONISTA DELLA SERATA DOMENICALE SU RAIUNO


Anna Valle ha saputo conquistare il rispetto di pubblico e critica grazie alle sue interpretazioni. Tra le più intense, spiccano le fiction "Soraya", "Le stagioni del cuore" e "Atelier Fontana - Le sorelle della moda". 
Ma l’attrice siciliana ha saputo dar prova delle proprie capacità artistiche pure al cinema, recitando tra l’altro in "Camera - The Walking Mountain" di Renzo Martinelli, il film che narra la vita del noto pugile italiano.

E, presto, tornerà sul piccolo schermo. A partire da domenica 28 ottobre, la rivedremo su Raiuno in una serie Tv, ovvero "Questo nostro amore". Una storia intensa, ambientata nel 1967, in cui la Valle veste i panni di Anna Ferraris. 

Una donna, madre di tre figlie, che non può vivere il suo amore per Vittorio, a cui presta il volto Neri Marcorè, perché l'uomo attende ancora l’annullamento del primo matrimonio. Dunque, per la legge, la loro unione non può esistere. 

Questo, però, non è l’unico impegno di Anna. A Pasqua, sempre sulla prima rete pubblica, vedremo l’ex Miss Italia nel ruolo di Claudia, la moglie di Ponzio Pilato, in "Barabba". 

Tornando alla fiction "Questo nostro amore", lo sceneggiato si rivela particolarmente avvincente, essendo incentrata sulle peripezie di una coppia con figli che non riesce a sposarsi, perché lui ha un matrimonio alle spalle. È una situazione piuttosto difficile, dal momento che la storia è ambientata nella Torino degli anni Sessanta. Va da sé che mentalità e morale erano ben diversi, rispetto ai giorni nostri.

Il ruolo di Anna le ha regalato delle emozioni molto intense. Il suo è un personaggio con diverse sfaccettature: è una mamma affettuosa, ma non morbosa, una donna sempre al fianco dell’uomo ama, come moglie, ma anche come amante. Anche perché la passione che la lega al suo compagno si mantiene forte negli anni, insieme a lui ogni giorno trova il modo di tener vivo il desiderio. Insomma, le spettatrici si potranno identificare in lei con facilità perché in Italia ci sono tante donne come lei.


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